ALVARO

Alvaro

“Bien, gracias a Dios”. Tutte le volte che chiedo ad Alvaro come sta mi risponde allo stesso modo. Viene dalla Colombia, è un rifugiato. È scappato anni fa. Alvaro a Pascua ha ricevuto la Cresima e la Prima Comunione. Ha più di 40 anni. Si è iscritto grazie al suo datore di lavoro, che, alla fine, è anche la sua famiglia qui in Ecuador. Da quando ha iniziato il catechismo Alvaro è sempre stato il più puntuale, con la Bibbia sotto braccio, sempre nel primo banco della Chiesa alla Messa delle 18h00. Sempre sorridente. La notte di Pascua alla fine della Messa, dopo aver ricevuto Comunione e Cresima, si avvicina per dire: “Grazie per avermi dato il più bel regalo. Sono felice. Non sa quanto”. Quando gli avevo chiesto che mi serviva il suo certificato di Battesimo per la Cresima mi aveva risposto che per lui andare in Colombia a cercarlo significava non tornare più. Storie difficili, storie che preferiscono restare chiuse nel segreto del cuore e dei ricordi, storie di dolore, di paura. Alvaro è buono, la sua disponibilità è immensa. Guarda, sorride, e si da da fare. Da qualche settimana viene nel tardo pomeriggio della domenica, mette a posto i banchi della chiesa, raccoglie anche il più piccolo pezzettino di carta. È magrolino e piccoletto. “Tutti mi chiedono come sto e sempre rispondo allo stesso modo: Bien, gracias a Dios”. “E perchè Alvaro rispondi così?”. “Perchè senza di Lui non sarei niente, non farei niente di buono”. “E che fai di buono?”. “Lavoro bene, faccio la spesa la domenica per il mio datore di lavoro, faccio la guardia alla bottega, vengo a metter in ordine i banchi della Chiesa”. Guardare Alvaro negli occhi è come aprire una finestra di bontà e di semplicità. Ieri è arrivato alla canonica poco dopo le 17h00. “Scusi padre se sono arrivato tardi, ho dovuto fare una commissione per il mio padrino”. “Alvaro, a me e al Saverio piacerebbe che tu ci aiutassi a preparare la Chiesa la domenica. Spesso arriviamo solo pochi minuti prima della Messa e ci tocca fare tutto di corsa”. Si accendono i suoi occhietti buoni: “Padre, devo organizzarmi perchè la domenica mattina il padrino mi manda a comprare le uova al mercato di Calderòn. E devo andare presto se no terminano. Però gli chiederò se posso andare in un altro momento. Mi piace aiutare in Chiesa, mi piace mettere in ordine”. E via, raccoglie un piccola borsetta e inizia a girare tra i banchi raccogliendo le cartine, i fazzoletti, le bottigliette di plastica lasciate dai parenti dei ragazzi della Cresima la mattina. Alvaro fa inumidire gli occhi, fa rigraziare il cielo, fa vedere le cose e la realtà con una luce buona. È bello terminare la domenica celebrando la Messa con Alvaro nel primo banco.

Approfitto pre ringraziare tutti i benefattori, adulti e bambini, che in Quaresima hanno raccolto il loro contributo inviandolo per aiutare l’Asilo e il CAE della Parrocchia. In modo particolare ringrazio le parrocchie e i compaesani della UP di Due Carrare.

 Luglio e agosto, dopo due anni e mezzo di Ecuador, sarò in Italia per le vacanze. Ci sarà modo di incontrarci.

Hasta pronto

P. Giovanni

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