PERCHÉ LA GALLINA E NON IL GALLO?

Quito, 8 maggio 2013

Era un lunedí pomeriggio. Dovrebbe essere un giorno libero da impegni pastorali, come vuole la tradizione del clero ecuatoriano. Io stavo rientrando da “uffici” quando alla porta della casa canonica c’era un gruppo di persone in attesa. Scendendo dal furgone avrei scommesso che era per annunciare la morte di un familiare… E cosí é stato. Si trattava della morte di un bimbo nato prematuro. Entrando nei discorsi chiesi loro dove vivevano e mi risposero “San Juan”, una parrocchia vicina alla nostra. Io di botta “ E no. Non posso. Andate dal vostro parroco!”. Alla mia reazione é uscito un fiume torbido di delusione e stanchezza per i numerosi tentativi di comunicarsi con il loro parroco. Il lunedí ecuatoriano è cosí…

processione della domenica delle Palme

Respiravo la fede semplice di quelle umili persone con il forte desiderio di dare il saluto cristiano al loro angioletto. Ascoltando e ascoltando, sono arrivato ad ascoltarmi dando la mia disponibilitá per la benedizione al corpicino. Alla fine siamo partiti per un barrio (quartiere) che non avrei mai pensato che esistesse finché non ho respirato chili di polvere e schivato buche in quel suggestivo contorno rurale. Il terreno in quella zona costa ancora poco (per forza!) e la gente pur di avvicinarsi alla cittá compra appezzamenti che sarebbero esclusivamente per la coltivazione del mais. Le decine case sono tutte collegate allo stesso contatore della luce e dell’acqua.

la chiesa gremita per la Messa delle Palme

Entrati nell’abitazione abbiamo fatto un piccola celebrazione, vivace nella partecipazione e ricca di fede. E veniamo al dunque. Per ringraziarmi del servizio, secondo l’abitudine, hanno iniziato a offrire ai presenti un super piatto colmo di riso, pollo e verdure. Uscendo dalla casa, la signora piú anziana (suppongo la nonna del piccolo) mi ha mostrato con orgoglio il suo movimentato pollaio. Le faccio i complimenti per un enorme gallo che dominava sul pollame e inizia a rincorrere una gallina, la piú grossa e dalle piume nere nere. “Cossa sea drio fare?” mi dicevo. Una volta presa la gallina viene verso di me e mi dice “Questa é per lei padrecito. Gliela metto in una scatola e se la porta a casa. Vedrá che uova e che carne gustosa!”.

Sono scene avventurose che fanno sorridere peró credo che dietro a questo gesto di regalare la gallina ci sia quasi una riflessione teologica del “campo”. Perché l’anziana signora non mi ha regalato un gallo…o un coniglio…o un cuy (specialitá ecuatoriana)? E invece no. LA gallina piú grossa e che fa uova. Le uova che mi ricordano i ovi de Pasqua, simbolo di speranza, della futura nascita e della vita nuova. Guarda caso, proprio nel momento di un funerale la signora mi fa capire che la vita continua, qualcosa di nuovo nascerá dalla morte di quella piccolissima creatura. Penso di aver “fatto Pasqua” in mezzo alla realtá di quelle umili abitazioni del “campo”. Quella gallina (che tuttavia si nutre di mais spezzato) è una sintesi di tanti discorsi che a volte tento di fare… è il caso di dirlo: meglio una gallina oggi che tante prediche sulla vita e sulla speranza.

benedizione delle statue e immagini della Madonna

Il mese di maggio è ricco di appuntamenti per la nostra parrocchia. 153 ragazzi e giovani hanno celebrato la Prima Comunione. Recita del Rosario in numerosi barrios con il transito della statua della Madonna. Il 26 di maggio celebreremo i 15 anni della fondazione della Parrocchia. Un evento davvero importante per la Comunitá…che vive la freschezza dell’adolescenza.

il telaio del piano terra del Centro Pastoral

E la costruzione del Centro Pastorale continua! Salvo imprevisti dell’ultimo minuto dovremmo iniziare il nuovo anno pastorale nelle aule del piano terra. Se la Provvidenza ci aiuterá potremo completare l’opera con la costruzione del primo piano.

Nuovi racconti e aggiornamenti di vita missionaria alla prossima “edizione”.

Un carissimo saluto a tutti e a ciascuno.

p. Saverio

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