FAZZOLETTINI di RESURREZIONE

Quito, 12 aprile 2012

Cuendina si trova a Sud di Quito. É una delle frazioni di Amaguaña, a circa 60 km da dove vivo. Il sacerdote va a Cuendina una volta la settimana. Sono una trentina le catechiste che guidano la vita spirituale di questa comunità di casette sparse lungo il pendio di una montagna tagliata a metà da una strada statale.

 

Durante la Settimana Santa é morta la mamma del sacerdote, così mentre P. Nicola rimaneva a Maria Estrella, P. Saverio dava una mano ad una Cappellina vicina (anche questa senza sacerdote), il giovedì e il venerdì de la Semana Mayor (un altro modo per dire Settimana Santa) ho fatto tappa a Cuendina.

Giovedì Santo alla messa delle 18h00, é la messa della Cena del Signore, la messa della lavanda dei piedi. Arrivo per tempo, le ultime centinaia di metri sono un ottimo allenamento per il nostro fuoristrada, due muli mi sorpassano, si trovano a loro agio. Entro nella Chiesa, le catechiste mi accolgono a braccia aperte e con la luce dei neon un po’ fioca scorgo seduto in prima fila uno vestito da discepolo: tunica, barba finta, turbante, sandali… “bon, ecco il matto del paese” penso sorridendo. Durante la Messa i “matti” diventano prima due, poi, tre, quattro, cinque e infine sei. Tutti vestiti come i discepoli, tunica e sandali. É a loro che, dopo la predica devo lavare i piedi ma facendo due conti e ricordando il Vangelo… mi mancano gli altri sei! Mi guardo attorno perplesso. “Eh Padre”, mi dice il sesto discepolo “si saranno dimenticati, non si preoccupi, continui pure la messa”. Il venerdì grandiosa Via Crucis, ci sono i cavalli, i soldati romani, le pie donne, il Cireneo, le croci, Gesù. La Via Crucis é lunga, le quattordici stazioni devono raggiungere i punti più lontani e le strade principali della frazione. Tre ore camminando. Sotto l’acqua. Il sole estivo dopo poco lascia spazio a un temporale con lampi, tuoni e tanta, tanta, tanta, acqua… e fango. I cavalli scalpitano, Gesù é presto fradicio. La gente corre a proteggere la grande statua del Gesù sofferente caricata sulla macchina della Polizia che apre la processione, due ombrelli non sono sufficienti e per questo la statua viene protetta con una mantellina impermeabile. La gente, i figuranti, camminano e pregano come se niente fosse, io prego di non prendere una polmonite. Mi arriva un ombrello con un chierichetto che lo sostiene, dopo mi trovo avvolto in sacco delle immondizie che si improvvisa mantello. Tre ore di acqua che poi continuano con altre due in Chiesa, sgocciolanti nella preghiera. Alla fine si scherza un po’, mi dicono che ogni anno piove durante la Via Crucis, ma quando é quasi finita.

In parrocchia la Settimana Santa ha visto una cinquantina di ragazzi vivere la Pascua Juvenil, la domenica delle Palme prima e poi dal giovedì Santo a Pasqua tutti i pomeriggi in parrocchia con attività, riflessioni, preghiera e a conclusione la celebrazione della sera insieme alla parrocchia per poi riempire il furgone e le macchine per riaccompagnarli a casa. É stato bello vedere questi ragazzi e gli animatori darci dentro per tentare di sentire al meglio il gusto del Risorto.

Tanti auguri a ciascuno di voi. Grazie per le mail che mi inviate. In queste ultime settimane ne sono arrivate parecchie. Alcune di gioia che chiede di essere condivisa, altre di dolore che chiede di essere ascoltato. A tutte non sono riuscito a rispondere però nella luce accesa della danza di offertorio della domenica di Pasqua (vedi video http://youtu.be/fjcCAHQ3UHk ), nessun nome é mancato.

hasta luego!

P. Giovanni

Cantarán, llorarán razas y hombres, buscarán la esperanza en el dolor, el secreto de la vida es ya presente: resucitó el Señor.” (Liturgia de las Horas)


 

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