Lucia, Giulia e Lucio sono gli amici, delle parrocchie di Montagnana e Frassine, che durante l’estate sono stati nostri ospiti. Una visita molto gradita e carica dei ricordi di quando ero loro cappellano prima di venire in Ecuador. Il lungo viaggio transoceanico li aveva fatti atterrare con una quantitá enorme di valigie piene di quei “saluti” che trovano onore sulla tavola della nostra casa avvolti (nascosti!) nelle magliette, zainetti, calzini, scarpe, cappellini da regalare ai nostri bambini. Devo ammettere che i miei amici sono stati abilissimi ad eludere i controlli doganali! I giorni trascorsero velocemente: dai lavori di pulizia, alla tinteggiatura di alcune pareti, dalla visita alla cittá di Quito ai viaggi all’oceano Pacifico fino entrare nell’infinita selva amazzonica. Ci mancava solo dirigerci alle Galapagos ma sono fiducioso negli amici che verranno in futuro… Ancora una volta ringrazio per i saluti, l’affetto e le offerte che mi sono pervenuti come amicizia e solidarietá alla missione.
L’estate poi era continuata con la visita di sei giovani del progetto diocesano “Viaggiare per condividere”, un’esperienza rivolta ai giovani che desiderano scoprire la missione vivendola sul posto. A Quito avevano completato la loro permanenza, iniziata dieci giorni prima nella parrocchia di Durán.
Accoglienza agli amici e giovani italiani. Accoglienza quotidiana ai parrocchiani. Durante l’estate numerose nuove famiglie si sono stabilite nei diversi quartieri che costituiscono la nostra Comunitá cristiana. Molte di esse si stanno insediando nel recente quartiere “Ciudad Bicentenario”, una realtá di edifici popolari che poco a poco raggiungerá circa 1900 unitá abitative. Si calcola che nel giro di cinque anni verranno a viverci approssimativamente 10 mila persone! Una sfida che stiamo accompagnando con impegno e prospettive nuove, pensando ad un’eventuale nuova parrocchia… Intanto siamo ubicati in una specie di garage per la celebrazione della messa, la catechesi e tutto ció che riguarda l’accompagnamento della nuova comunitá nascente, peró la gente desidera (quasi pretende) la sua chiesa. La scorsa settimana sono stato con alcuni rappresentanti del quartiere ad un incontro con i dirigenti del Municipio di Quito per chiedere un terreno per l’edificazione della chiesa. Pare che siamo sulla buona strada: addirittura ci hanno promesso sia la donazione del terreno che della chiesa! Pregate con noi affinché si avveri questo sogno. Un’altra sfida che stiamo avviando nelle ultime settimane sono i gruppi biblici, che assomigliano ai centri di ascolto proposti dalla diocesi di Padova nel tempo di Avvento e di Quaresima. Abbiamo osato passare di casa in casa invitando la gente ma il risultato è stato pressoché nullo. Solo nell’emergente Ciudad Bicentenario siamo riusciti a partire con un gruppo di una quindicina di persone. Oltre all’amarezza provata, ci sono domande che ci provocano a rivedere proposte e strategie per raggiungere el pueblo de Dios che vive (e spesso si accomoda) nelle periferie. Stiamo tentando di mettere in atto i lineamenti della Chiesa Latinoamericana circa la nuova evangelizzazione…ma quanto è difficile!
Siamo ormai prossimi alle celebrazioni in memoria dei nostri cari defunti. Antiche tradizioni continuano anche in alcuni settori della cittá di Quito. La visita alla tomba dei loro cari non si riduce a un mazzo di fiori freschi e alla pulizia della lapide ma si prolunga per tutto il giorno e perfino sistemando, nei paraggi della tomba, il cibo preferito del loro caro defunto nella speranza di fargli cosa gradita… Inoltre è tradizione in questi giorni mangiare la colada morada (una bevanda a base di succo di mora bollito con frutta) con pan de guagua (un filoncino di pane ripieno di marmellata con alcune decorazioni). Insomma, paese che vai, tradizione che trovi! E visto che non possiamo permetterci un caldo bicchiere di vin brulé e di castagne roste, accettiamo volentieri anche queste tipicitá ecuatoriane.
Un caro saluto a tutti voi che ci seguite con amicizia e simpatia.
p. Saverio
Ho fatto volontariato ad Asuncion -Paraguay. Realtà che chiedono aiuto di ogni genere come leggo dal contenuto del Vs. articolo. Eperienza ripetibile anche a Quito se non fossi benevolmente legato alla suocera di 94 anni. Mi lusinga fortemente ragguingervi consapevole di mettere a disposizione quanto appreso nella vita a benefico dei bisognosi.Ho qualche collegamento con soggetti di Quito i quali mi stimolano a venire in questo ambiente a malincuore percorriamo i segni del Signore. Con riverenza e devota preghiera porgo serene Bune Feste di S. Natale e e fruttuoso Anno Nuovo …Angelo