Natale in cammino

Da quasi tre settimane son tornato a Quito per i cammini del cielo (con cambi di aereoporti per neve) a Quito dopo alcune settimane in Italia, in cui son stato un po’ pellegrino visitando (purtroppo) solo alcuni di tutti voi amici.

Il 10 dicembre scorso in pulmino con don Giampaolo le sette ore di viaggio per andare a farci conoscere e a conoscere la nuova parrocchia in cui lavoreremo dal 10 gennaio a Duràn (vicino a Guayaquil).

Giovedì scorso abbiamo avuto con Luigina la fortuna di accompagnare don Daniele a una celebrazione in una comunità del campo.

Montati in fuoristrada, dopo un’ora e mezza di scossoni ringraziando il cielo per non essere

ancora piovuto (ci raccontava don Daniele che i cavalli in certi punti entrano nel fango fino  alla pancia! E quindi non si passa… e niente Messa), siamo arrivati per celebrare 7 prime comunioni.

Tra due settimane, per l’appunto, il trasloco nella nuova parrocchia…

Sarà per questo che in questo Natale mi risuonano forti i verbi di movimento e l’immagine dei cammini e delle strade.
Giovanni Battista che ci continua ad invitare a preparare il cammino, Maria che si

incammina “presurosa” (in fretta) verso Elisabetta, Giuseppe e Maria che camminano verso Betlemme e di lì in Egitto, i Magi già da tempo in cammino su strade polverose, senza sapere bene cosa sarebbe poi successo…

…e tutti noi con loro che camminiamo da un “qui” a un “lì”

Un “Qui” che è geografico, ma soprattutto simbolico, interiore… e un “Lì” che è speranza di soluzione dei nostri problemetti e realizzazione dei nostri desideri profondi.
Sento che molti passi mi si muovono dentro e che altrettanti dovrò farne di fuori…

Da Quito a Duràn…
… dalle comunità conosciute e a cui voglio bene (Marìa Estrella de la Evangelizaciòn e San Lucas) ai “nuovi” (per me!) fratelli della parrocchia “Santa Marìa de los àngeles de la Porciuncula” …
Da una vita conosciuta e stabile (nelle abitudini, orari, relazioni…) a una tutta da inventare (dobbiamo davvero “metter su casa”: comprare le pentole, i piatti, i letti e materassi, ecc… ma questa mi impegno a raccontarvela, a mo’ di diario, in gennaio)…

Sento molto vicino Gesù e mi piace guardargli i piedi (anzi piedini!) nel presepio… Lui ha davvero camminato un sacco: dal cielo alla terra, dal “tutto perfetto e senza problemi” al “scampa da Erode, cerca lavoro, sii soluzione ai problemi dei tuoi fratelli, Sali sulla montagna della croce, dono di tutto te stesso agli altri”.
Nazaret, Betlemme, Gerusalemme, Padova, Quito, Duràn, il dentro di noi…
Quante scarpe (dentro e fuori dal cuore e dalla testa) abbiamo da consumare!
L’incarnazione di Gesù a Natale, che dà grande dignità e importanza ai nostri cammini di ogni giorno, mi da una marcia in più… mi fa capire che è importante, grande e bello camminare e seguirlo…

Sento che il suo volerci bene fa camminare più veloci e volentieri… è come andare in bici con un gelatino da gustarsi in mano… ecco, io mi sto già allenando!

Buon Natale, con le suole da consumare,a tutti!!

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